Nel definire la struttura di qualsiasi catalogo, chiunque crede di trovarsi di fronte al dilemma: classificare i documenti solo per soggetto, dunque per Autore, per Possessore (il Dantesco Posseditor) oppure solo per oggetto, dunque per Disciplina, per Argomento, per Applicazione ?
Non tutte le domande hanno risposta. (Come invece ci vogliono far credere i questionari a crocette.) In particolare è mal posta la domanda sulla classificazione. Infatti, nel linguaggio, il soggetto, {SS}S, ossia la "cosa", {SS}, che induce lo stato attenzionale S, e l'oggetto, S{SS}, ossia la "cosa", {SS}, designata dallo stato attenzionale S, sono in dualità ontologica. Perciò la classificazione, che è istanza di espressione linguistica, deve procedere talora per soggetto, talora per oggetto. Ciò trova riscontro nel Titolario di questa Biblioteca.
[Le nozioni di soggetto ed oggetto sono prese da Silvio Ceccato, Corso di Linguistica Operativa, Milano: Longanesi, 1969, p. 42 e segg., con un cambio di notazione, ove le {} sostituiscono la soprallineatura.)
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